POE 6 – Materiality at work/The work of materiality.

Debating French perspectives on Politics, Ontologies, Ecologies

30 November – 1 December 2023

Scuola Normale Superiore

Faculty of Political and Social Sciences

Florence

Programme

 

 

Political ecology is a field characterized by a plurality of interests and disciplinary perspectives, whose common thread is a critical stance toward the way the relationship between human societies and the biophysical sphere – nature, the planet, other-than-human entities and communities, or any other name or definition one may prefer to use – has been evolving over modernity, and its current state. Political ecology distances itself from mainstream apolitical approaches to the ecological crisis, with their disregard for injustices and inequalities, extractivism and exploitation, racism, gender and colonial relations.

Since its beginning POE has been committed to addressing the latest developments of these issues, as characterized by a marked shift towards ‘ontological politics’, focusing on why and how the very constitution of reality is today thrown at the centre of power struggles, governmental strategies, science and technology advancements, social mobilizations, and debates within and outside academy. Of particular relevance is the relationship between the dualist western tradition, still pretty much alive and visible in efforts to keep separate peoples and things, social relations and materialities, and the overcoming of ontological dualisms that new governmental styles and social mobilizations seem to pursue alike, albeit with opposite purposes. Topics such as value, care, limits, experimental practices and extractivism have been addressed from this vantage point in the past editions of the workshop (www.poeweb.eu).

The field of political ecology is complex not only for its substantive plurality but for the national trajectories that characterise its genealogy. The story, timing and salient features of political ecology have been affected by the different political, social and academic environments in which it has developed in different countries, with ensuing variety in salience of topics, reference literatures and so on. Though of course there have been and there are venues for reciprocal acquaintance and confrontation, these are still far from being frequent and thorough enough. This cannot but affect the maturation and advancement of the field.

What better framework for starting to fill this gap than POE?

This year’s workshop is dedicated to debating French perspectives on political ecology and ontologies. A first session will be devoted to outlining the evolution of political ecology in France, with a comparison with Italy prompted by the recent publication of the first Italian textbook in political ecology. Speakers belong to the POE research group. Laura Centemeri, a sociologist from EHESS/CNRS, boast a research experience in both France and Italy which offers her an invaluable vantage point. Salvo Torre, a geographer from Catania University, brings a deep knowledge of the field which allows him to suitably contextualise the Italian debate in the international one. Luigi Pellizzoni, a sociologist from Scuola Normale Superiore, is coordinator of POE and editor of the new textbook, of which he will outline the rationale and contents.

The second and third sessions address two key areas of current French political ecology. Session two is focused on the issue of capitalism and nature. Paul Guillibert, researcher in environmental philosophy at CNRS and Paris Panthéon-Sorbonne university with a focus on Marxist political ecology, will elaborate on his recent writings, with special reference to the books Terre et capital. Pour un communisme du vivant (2021) and Exploiter les vivants. Une écologie politique du travail (2023).

Session three is devoted to more than human struggles. Sylvaine Bulle, professor of sociology at the University of Paris and researcher at the Laboratoire d’Anthropologie Politique (LAP-EHESS-CNRS), will address the role of pragmatism and neomaterialism in ecological struggles, building on her studies on everyday practices of resistance and environmental mobilizations, such as the Notre-Dame-des-Landes one, addressed inter alia in the book Irréductibles. Enquête sur des milieux de vie (2022).

A parterre of brilliant chairs and discussants, belonging to different generations of scholars and interested in political ecology from a variety of perspectives, will comment and introduce the discussion which, as per POE tradition, is meant to be fully open and with plenty of space available.

Participation in the workshop is free but registration is required using the form at the following link, to be submitted by 10 November 2023:

https://form.jotform.com/232732691329359

 

 

 

 

La materialità al lavoro/Il lavoro della materialità

Un dibattito intorno alle prospettive francesi su Politica, Ontologie, Ecologie

L’ecologia politica è un campo caratterizzato da una pluralità di interessi e prospettive disciplinari, il cui filo conduttore è una posizione critica nei confronti del modo in cui il rapporto tra le società umane e la sfera biofisica – la natura, il pianeta, le entità e le comunità non umane, o qualsiasi altro nome o definizione si preferisca usare – è evoluto nel corso della modernità, e del suo stato attuale. L’ecologia politica prende le distanze dai tradizionali approcci apolitici alla crisi ecologica, che non tengono conto delle ingiustizie e delle disuguaglianze, dell’estrattivismo e dello sfruttamento, del razzismo e dei rapporti di genere e coloniali.

Fin dall’inizio POE si è impegnato ad affrontare gli sviluppi più recenti di queste tematiche, caratterizzati da un marcato spostamento verso la “politica ontologica”, concentrandosi sul perché e come la costituzione stessa della realtà sia oggi posta al centro di lotte di potere, strategie di governo, avanzamenti della scienza e della tecnologia, mobilitazioni sociali e dibattiti entro e fuori dell’accademia. Di particolare rilevanza è il rapporto tra la tradizione dualista occidentale, tuttora ben viva e visibile negli sforzi per tenere separati persone e cose, relazioni sociali e materialità, e il superamento dei dualismi ontologici che i nuovi stili di governo e le mobilitazioni sociali sembrano perseguire in modo analogo, pur se con obiettivi opposti. Temi come il valore, la cura, i limiti, le pratiche sperimentali e l’estrattivismo sono stati affrontati da questo punto di vista nelle precedenti edizioni del seminario (www.poeweb.eu).

Il campo dell’ecologia politica è complesso non solo per la sua pluralità sostantiva, ma anche per le traiettorie nazionali che ne caratterizzano la genealogia. La storia, i tempi e le caratteristiche salienti dell’ecologia politica sono stati influenzati dai diversi ambienti politici, sociali e accademici in cui si è sviluppata nei vari Paesi, con conseguente varietà di argomenti, letterature di riferimento e così via. Anche se naturalmente ci sono state e ci sono sedi di conoscenza e confronto reciproco, queste sono ancora lontane dall’essere sufficientemente frequenti e approfondite. Ciò non può che influire sulla maturazione e l’avanzamento del campo.

Quale contesto migliore di POE per iniziare a colmare questa lacuna?

Il seminario di quest’anno è dedicato a un dibattito intorno alle prospettive francesi su ecologia politica e ontologie. Una prima sessione sarà dedicata a delineare l’evoluzione dell’ecologia politica in Francia, con un confronto con l’Italia, prendendo spunto dalla recente pubblicazione del primo manuale italiano di ecologia politica. I relatori appartengono al gruppo di ricerca POE. Laura Centemeri, sociologa dell’EHESS/CNRS, vanta un’esperienza di ricerca sia in Francia che in Italia che le offre un prezioso punto di vista. Salvo Torre, geografo dell’Università di Catania, ha una profonda conoscenza del settore che gli permette di contestualizzare adeguatamente il dibattito italiano in quello internazionale. Luigi Pellizzoni, sociologo della Scuola Normale Superiore, è coordinatore di POE e curatore del nuovo manuale, di cui illustrerà motivazioni e contenuti.

La seconda e la terza sessione affrontano due aree chiave dell’attuale ecologia politica francese. La seconda sessione è incentrata sulla questione del capitalismo e della natura. Paul Guillibert, ricercatore in filosofia ambientale presso il CNRS e l’Università Paris Panthéon-Sorbonne, con particolare attenzione all’ecologia politica marxista, approfondirà i suoi recenti scritti, con particolare riferimento ai libri Terre et capital. Pour un communisme du vivant (2021) e Exploiter les vivants. Une écologie politique du travail (2023).

La terza sessione è dedicata a lotte non solo umane. Sylvaine Bulle, docente di sociologia all’Università di Parigi e ricercatrice presso il Laboratoire d’Anthropologie Politique (LAP-EHESS-CNRS), affronterà il ruolo del pragmatismo e del neomaterialismo nelle lotte ecologiche, basandosi sui suoi studi sulle pratiche quotidiane di resistenza e sulle mobilitazioni ambientali, come quella di Notre-Dame-des-Landes, affrontata tra l’altro nel libro Irréductibles. Enquête sur des milieux de vie (2022).

Un parterre di brillanti relatori e discussant, appartenenti a diverse generazioni di studiosi e interessati all’ecologia politica da una varietà di prospettive, commenteranno e introdurranno la discussione che, come da tradizione POE, intende essere completamente aperta e con ampio spazio a disposizione. La lingua di lavoro sarà l’inglese.

La partecipazione al seminario è libera ma è richiesta la registrazione utilizzando il modulo di cui al seguente link, da inviare entro il 10 Novembre 2023:

https://form.jotform.com/232732691329359